ISO 9001:2015 COMPRENDERNE IL CAMBIAMENTO

Il 23 settembre 2015 è stata pubblicata ufficialmente la nuova norma ISO 9001. Dopo la revisione “leggera” del pacchetto vision 2000, avvenuta tra il 2005 ed il 2009, il nuovo processo di rinnovamento dei “best-seller” della normazione intende essere ben più profondo ed ampliare significativamente i confini della gestione per la qualità. Se da un lato detto processo è di per sé scontato (tutte le norme tecniche sono infatti soggette a periodica revisione), il suo esito, il successo di mercato della nuova serie ISO 9000, lo è certamente meno.

La rilevanza e l’impatto di tali norme non è di per sé in discussione, ma è altrettanto indiscutibile che, mai come negli ultimi anni, le questioni inerenti la credibilità delle certificazioni ISO 9001 ed i vantaggi competitivi derivanti dall’effettiva applicazione delle norme sulla gestione per la qualità, sono divenuti temi ineludibili. Non a caso, ISO stessa ha da subito identificato il mutato ed incerto contesto socio-economico contemporaneo come il driver fondamentale per una ineluttabile evoluzione del concetto stesso di qualità.

È indiscutibile che, parlando di ISO 9000, non si possa che partire da quella che ha rappresentato la “chiave di volta” per l’affermazione su scala internazionale delle norme sulla gestione per la qualità: la pubblicazione del pacchetto noto come Vision 2000. In estrema sintesi, si può affermare che tale pacchetto ha:

  •          Decretato l’evoluzione da un concetto di qualità di tipo prevalentemente “contrattualistico” (il concetto di “assicurazione della qualità”), focalizzato esclusivamente sulla fornitura di un prodotto/ servizio e le relative garanzie, ad un modello di “gestione per la qualità” più pervasivo, basato sul cosiddetto “approccio per processi” (modello PDCA), mutuando anche dalla cultura – di matrice prevalentemente statunitense e nipponica – della “Qualità totale” (Total Quality) concetti come soddisfazione del cliente, orientamento al cliente, miglioramento continuo;
  •          Determinato una nuova architettura del pacchetto normativo, un assetto che riflette quello attuale e che non verrà ragionevolmente modificato dalla nuova revisione.
SERIE ISO 9000
UNI EN ISO 9000:2005 Sistemi di gestione per la qualità  Fondamenti e vocabolario
UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di gestione per la qualità Requisiti
UNI EN ISO 9004:2009 Gestire un organizzazione per il successo durevole – L’ approccio della gestione per la qualità

 

In tal senso, la Vision 2000 ha rappresentato una vera e propria “rivoluzione culturale” e contribuito in maniera decisiva ad edificare una “cultura della qualità”: dal radicamento di alcuni termini sino all’attuazione di processi e pratiche conformi ad un modello divenuto nel tempo davvero “globale”.

In effetti, le nuove edizioni della ISO 9000 ed ISO 9001 non subirono alcuna modifica sostanziale a livello concettuale e – soprattutto – di requisiti di sistema. L’ISO volle infatti dichiaratamente effettuare una “light review” (nel 2008), avente come scopi principali il miglioramento:

  •          della chiarezza del testo ai fini della massima fruibilità dei documenti;
  •          della compatibilità con la ISO 14001 (EMS);
  •          della coerenza con le altre norme della serie ISO 9000;
  •          della traducibilità del documento nelle varie lingue.

Perché la necessità di cambiare?

–          Mantenere rilevanza verso industria e organizzazioni

–          Fornire un fondamento consistente per i prossimi 10 anni

–          Riflettere l’accresciuta complessità degli ambienti in cui le organizzazioni operano

–           Assicurare che gli standards riflettano i bisogni di tutti i gruppi di utilizzatori, non   soltanto quelli dei produttori

–          Focus su governance aziendale

–           Pressioni da parte dell’industria per una più semplice

–          integrazione dei sistemi di gestione – (Annex SL)

La premessa generale è che, sulla base dell’esperienza degli ultimi dieci anni, la revisione futura della ISO 9001 dovesse considerare, come input:

  1.        le nuove esigenze relative ai cambiamenti che avevano caratterizzato il sistema socioeconomico globale durante l’ultimo decennio, e che lo avrebbero caratterizzato prevedibilmente in futuro;
  2.        la necessità di miglioramenti, considerata la precedente applicazione della norma, e i relativi risultati, non pari alle attese.

Riguardo al punto 1 Il sistema socioeconomico a livello globale aveva subito epocali cambiamenti nel periodo 2000-2008, sul piano degli equilibri economici internazionali, dei meccanismi finanziari, delle tecnologie, della cultura e delle “culture”, degli impatti fra produzione e ambiente, ecc., e che tali cambiamenti, in modo anche più drammatico, avrebbero continuato a manifestarsi negli anni successivi. Come conseguenza il “sistema globale” progrediva verso un aumento della complessità, intesa come numero delle variabili da tenere sotto contro e relative interazioni da gestire,da parte delle organizzazioni (tale incremento di complessità investiva gli aspetti regolamentari, dei diritti, dell’etica, ecc.).

Quanto detto avrebbe presto evidenziato l’inadeguatezza degli attuali Sistemi di Gestione, basati su una visione non sufficientemente dinamica e aperta dei fenomeni e su una classificazione troppo meccanica delle aree oggetto di gestione “sistemica” (qualità, ambiente, sicurezza, responsabilità sociale, ecc.).

In definitiva, nasceva l’esigenza di elaborare modelli di gestione più adatti al governo della complessità, nei termini sopra descritti, che consentisse alle organizzazioni di soddisfare con maggiore “intelligenza” e adattività le istanze provenienti dal contesto di appartenenza, allo scopo di stabilire, con tale contesto, una dinamica di rapporti reciprocamente favorevoli.

Riguardo al punto 2 invece servono delle riflessioni. La ISO 9001 è la norma volontaria più popolare al mondo, ma in generale non vi è chiara evidenza che essa abbia completamente soddisfatto tutte le aspettative delle organizzazioni e dei loro clienti. Questi approcci negativi alla norma derivano da:

  1.        una malintesa interpretazione della ISO 9001:2000 (e poi della ISO 9001:2008) come norma “meno prescrittiva”, rispetto alle edizioni precedenti e ad altri sistemi di gestione
  2.        Una focalizzazione sugli scopi di tipo “certificativo” della norma e, come conseguenza, la priorità data alla “conformità documentale”.
  3.        Un insufficiente coinvolgimento del cliente in termini di conoscenza dei benefici provenienti dal Sistema di Gestione della Qualità, indagini sulla soddisfazione dei clienti, ecc…
  4.        Inadeguata conoscenza e applicazione di strumenti per la gestione della qualità strutturati e “scientifici”.

Ecco che la nuova ISO 9001:2015 vorrebbe rispondere alle seguenti necessità:

  1. Una più forte correlazione con altri sistemi di gestione;
  2.  Una maggiore capacità di suscitare fiducia

Le caratteristiche che si richiedono a un prodotto o servizio tendono sempre più a includere aspetti correlati alle condizioni “sociali” in cui esso è stato realizzato, viene erogato e verrà utilizzato.

Un esempio è dato dal consumatore che sempre più spesso, dovendo scegliere fra due prodotti con prestazioni equivalenti, preferisce acquistare quello per il quale esiste evidenza del rispetto delle regole etiche, di sicurezza, ambientali, nella sua progettazione, realizzazione e gestione del ciclo di vita.

Questo implica che la ISO 9001 debba occuparsi anche delle caratteristiche del prodotto inerenti alla sua produzione/utilizzo “responsabile“, diventando complementare, sotto tale aspetto, alle altre norme (ISO 14000, OHSAS 18001, SA 8000, ecc.) che affrontano tali aspetti soprattutto dal punto di vista delle “altre parti interessate” (collettività, lavoratori, ecc.).

La seconda necessità andava soddisfatta attraverso:

  •         un più ampio coinvolgimento del cliente nei meccanismi interni all’organizzazione, relativi alla gestione per la qualità;
  •         uno norma più “concreta”, che tra l’altro mettesse maggiormente in risalto i risultati economici, come output atteso dall’applicazione del Sistema Gestionale con la prospettiva di un tangibile “ritorno dell’investimento sulla qualità;
  •         un approccio più “scientifico” alla gestione per la qualità, attraverso una migliore conoscenza e un uso appropriato degli relativi “strumenti”.

Risulta ora rinforzato il carattere sistemico dell’organizzazione, che comporta non solo l’attenzione alle singole parti ma l’attenzione alle relazioni e alle interdipendenze fra le parti.

L’aspetto sistemico è ora orientato a raggiungere gli obiettivi dell’azienda nel proprio specifico contesto, ciò rappresenta un passaggio fondamentale nella evoluzione della ISO 9001, cosa che non era possibile per le edizioni precedenti in quanto:

  •         Nell’edizione 2000 (e 2008) l’aspetto sistemico era orientato ad ottenere gli obiettivi dell’azienda ma senza tener conto del contesto;
  •         Nell’edizione 1987 l’aspetto sistemico era inteso come una spinta ad allineare le aziende al modello di gestione piuttosto che adattare il modello al contesto dell’azienda.