La Campania al passo con i tempi. Mutano le modalità di formazione e si rivalutano sia le attività a distanza che quelle in presenza. Ne parliamo con l’Assessore regionale Armida Filippelli.
In un anno di pandemia quanto e come è cambiata l’idea di formazione in Regione Campania?

La formazione professionale, esattamente come la scuola, ha risentito moltissimo delle limitazioni determinate dalla pandemia, quasi tutta la formazione è stata costretta a migrare in FAD (formazione a distanza).
Questo ha costituito una rivoluzione per il settore, la Fad, fino al 2020 era consentita, ma solo in piccole percentuali e veniva utilizzata solo in determinati settori.

In quest’ultimo anno, invece, la Regione Campania è riuscita a gestire sia in modalità sincrona che asincrona dei corsi di formazione e dei tirocini formativi in modalità a distanza.
Restano tuttavia alcuni problemi da affrontare come gli esami, ancora necessariamente in presenza e le attività laboratoriali. A quest’ultime è impossibile rinunciare per una formazione completa, maggiormente nelle qualifiche obbligatorie per le professioni artigiane e per le professioni sanitarie.
Nostro compito è e sarà quello di assicurarci che tutte le attività in presenza vengano espletate in piena sicurezza, secondo le norme anti covid.
La pandemia ci ha offerto una grande occasione, finalmente abbiamo avuto modo di analizzare per quali attività sia necessaria la presenza e per quali è possibile utilizzare la FAD, è qualcosa da cui non si potrà tornare indietro, perché permetterà, ad esempio, a chi già lavora di conciliare maggiormente attività lavorativa e formazione, sarà più facile dunque acquisire nuove hard e soft skills.


Il suo assessorato ha predisposto un piano alternativo per evitare di bloccare il settore?

Dopo aver a lungo ascoltato le parti sociali, le associazioni datoriali, gli enti di formazione, appena due settimane fa, abbiamo presentato ed approvato il nuovo “Manuale operativo” valido per tutte le attività formative che partiranno dopo la sua approvazione, mentre tutte le attività già avviate potranno proseguire con le regole con le quali hanno cominciato.

Abbiamo ancora da investire nelle strutture, nella qualità dei docenti, dei servizi offerti e dei laboratori nonché delle piattaforme digitali che consentono in maniera veloce, automatica e trasparente di seguire gli allievi e le relative presenze.


In quali settori ritiene più urgente puntare per la formazione nella nostra Regione?

In questi mesi abbiamo dato vita ad un’ampia campagna di ascolto di tutti i settori produttivi affinché la formazione professionale sia sempre più in linea con le esigenze del mercato.
Ripristineremo, quindi, percorsi di formazione utili a consentire un adeguamento dei lavoratori e degli inoccupati alle nuove tecnologie che si sono diffuse in tutti i settori, dall’artigianato, all’agricoltura, all’edilizia, all’industria. Stiamo facendo uno sforzo per tenere costantemente aggiornato il repertorio delle qualifiche professionali per evitare che i corsi di formazioni prevedano moduli su materie e tecnologie ormai obsolete.


Ci sono novità in arrivo?

Sì, vedrete!
Stiamo lavorando per utilizzare al meglio la coda delle risorse della programmazione europea 2014-2020, e stiamo già lavorando alla programmazione 2021-2027. In particolare, rispetto alla prima, nel mese di marzo usciranno alcune importanti delibere, e ringrazio per il grande lavoro tutta la direzione regionale alla formazione perché sebbene il lavoro durante il Covid non sia stato semplice nei pubblici uffici, in questi primi sei mesi ho conosciuto una squadra di grandi professionisti.