Più sicurezza, meno burocrazia e ambiente protetto.
È la visione che il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, ha illustrato intervenendo all’evento organizzato dall’ASVIS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) per la presentazione del rapporto “Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, la Legge di Bilancio 2021 e lo sviluppo sostenibile”.,
E sulla stesura del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) il ministro ha spiegato: “Stiamo coinvolgendo tutti i ministeri, perché gli sforzi non siano una somma verticale ma un impegno trasversale”, per arrivare “non a una sommatoria di indirizzi e progetti verticali ma ad un cambiamento culturale”.
Il percorso
“Siamo chiamati a una operazione piuttosto complessa, – ha detto ancora il Ministro – passare da un punto A ben definito che è la situazione attuale a un punto B fatto di obiettivi: la difficoltà è stabilire il percorso, che passa per una molteplicità di variabili. Da un lato dobbiamo pensare al futuro come Paese e dall’altro inquadrarlo molto bene in una strategia che riguarda tutto il pianeta. Ricordiamoci però – ha continuato – che le scelte che facciamo oggi per la prima volta possono influenzare non solo il futuro, ma anche il nostro presente perché i bambini di oggi vedranno il nuovo secolo”.
Perché le misure del Piano nazionale di ripresa e resilienza e del piano della Transizione ecologica possano poi essere efficaci , secondo Cingolani occorre “quella che io definisco una transizione burocratica, di snellimento e semplificazione. Possiamo definire degli interventi meravigliosi ma abbiamo bisogno di regole che ci permettano di applicarle. Senza quella che chiamo transizione burocratica tutti nostri sforzi rischiano di essere non dico vani ma ridotti nell’efficacia”. Ma non mancano ostacoli sulla strada del successo che, secondo il Ministro, si può raggiungere trovando il giusto compromesso. “Abbiamo ovviamente delle vulnerabilità, delle fragilità, e quindi per diventare un paese di riferimento a livello mondiale dobbiamo innanzitutto proteggere e migliorare le nostre eccellenze e allo stesso tempo migliorare il nostro territorio. – ha continuato Cingolani – Non esiste una ricetta unica che massimizza il risultato e annulla i problemi. Essere sostenibili e avere una transizione ecologica di successo vuol dire trovare il giusto compromesso tra istanze diverse”. Infine il ministro ha sottolineato la difficoltà del momento storico. “Il punto di partenza, con la crisi Covid che ha toccato profondamente le corde della nostra società, è molto difficile e delicato – ammette -. Il percorso che seguiremo richiederà una logica sostenibile anche nei primi anni, quindi dovremo essere in grado di discutere in maniera non ideologica tutte le scelte da fare cercando di arrivare al punto di arrivo in maniera il più possibile rapida e indolore”.

 

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