Cosa sono i Bes, i Bisogni Educativi Speciali? L’ICF, l’International Classification of Functioning, li ha definiti “qualsiasi difficoltà evolutiva di funzionamento permanente o transitoria in ambito educativo o di apprendimento, dovuta all’interazione tra vari fattori di salute e che necessita di educazione speciale individualizzata“.

Questa locuzione è comparsa per la prima volta nel 1978 nel Regno Unitospecial educational needs” per indicare gli alunni con disturbi di apprendimento, sino ad allora definiti “handicappati”

In Italia la sigla Bes è stata individuata nella direttiva del 27.12.2012 “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”.

Come si dividono i Bisogni Educativi Speciali

I Bes vengono divisi in 3 macrocategorie:

  1. Disabilità motorie e cognitive: in tal senso l’Italia può considerarsi un paese all’avanguardia perché il suo ordinamento scolastico è stato tra i primi ad adottare un modello inclusivo, con l’inserimento di alunni disabili in classi ordinarie. In base alla Diagnosi Funzionale, gli alunni disabili avranno bisogno della redazione di un PDF (Profilo Dinamico Funzionale) a cui contribuiranno tanto i docenti quanto i genitori dell’alunno. Prevista la presenza di un insegnante di sostegno.
  2. Disturbi Evolutivi Specifici (DES): Il Miur chiarisce che con i DES ci si riferisce a “deficit del linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, ricomprendendo – per la comune origine nell’età evolutiva – anche quelli dell’attenzione e dell’iperattività, mentre il funzionamento intellettivo limite può essere considerato un caso di confine fra la disabilità e il disturbo specifico. Per molti di questi profili i relativi codici nosografici sono ricompresi nelle stesse categorie dei principali Manuali Diagnostici e, in particolare, del manuale diagnostico ICD-10, che include la classificazione internazionale delle malattie e dei problemi correlati, stilata dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e utilizzata dai Servizi Sociosanitari pubblici italiani”. Tra gli esempi di DES ci sono dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia. Per questo tipo di Bisogni educativi speciali non è prevista la presenza di un insegnante di sostegno.
  3. Svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale: si fa riferimento ad alunni che pur non avendo deficit cognitivi o corporei fanno parte di una categoria delicata: si pensi ad esempio ad alunni stranieri che hanno difficoltà ad esprimersi in un’altra lingua, o ad alunni che rischiano contraccolpi psicologici causati dal trovarsi in realtà culturali, sociali ed economiche diverse dalla propria. Il documento base in questo caso è il PDP (Piano Didattico Personalizzato) , ossia “lo strumento con cui si potranno, ad esempio, includere progettazioni didattico-educative calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita (di cui moltissimi alunni con BES, privi di qualsivoglia certificazione diagnostica, abbisognano), strumenti programmatici utili in maggior misura rispetto a compensazioni o dispense, a carattere squisitamente didattico-strumentale” (Fonte: Circolare ministeriale del 6 marzo 2013)

Corsi Bes e master da 60 cfu

Network Gtc ha tra la sua ampia offerta corsi e master dedicati ai bisogni educativi speciali. Tutti permettono di acquisire 60 CFU. In particolare, si tratta di 2 corsi e 2 master che trovi sul nostro shop:

  • Corsi di perfezionamento annuali – ECP07 – La didattica, la funzione del docente e l’inclusione scolastica degli alunni svantaggiati
  • Master di I livello – ECM02 – Diversità: il territorio e il rapporto scuola-famiglia
  • Corsi di perfezionamento annuali – ECP02 il territorio e rapporto scuola-famiglia in contesti speciali

Master di I livello – ECM01 – La didattica, la funzione del docente e l’inclusione scolastica degli alunni con BES