Contratto a tempo determinato e indeterminato: la differenza
In questo articolo parliamo di un’importante differenza, quella fra contratto a tempo determinato e indeterminato.
Lo schema lavorativo tradizionale è formato da due figure:
- Il lavoratore, ovvero colui che presta il suo servizio
- Il datore di lavoro, colui che ne usufruisce.
Con l’evoluzione dei contratti questo scenario, è pian piano cambiato ed ha dato spazio alla somministrazione del lavoro.
Cos’è e come funziona il contratto di somministrazione di lavoro
Il contratto di somministrazione di lavoro è un particolare tipo di contratto di lavoro caratterizzato dalla relazione di tre figure:
- Il somministratore: l’agenzia per il lavoro, che si occupa da un lato di selezionare ed assumere i candidati, dall’altro di stipulare il contratto con l’azienda che cerca personale;
- L’utilizzatore: un’azienda, un professionista o un privato, dove il candidato verrà assunto;
- Il somministrato: il lavoratore.
È l’agenzia per il lavoro ad assumere e retribuire il lavoratore scelto ed è proprio questa la caratteristica di tale tipologia contrattuale: il fatto che il lavoratore venga assunta da un’azienda diversa da quella in cui lavorerà.
La somministrazione avviene in due fasi:
- Nella prima fase viene stipulato il contratto tra l’azienda che ricerca personale e l’agenzia per il lavoro;
- Nella seconda fase, invece,viene firmato il contratto, a tempo determinato o indeterminato, tra l’agenzia del lavoro ed il candidato scelto;
Il contratto deve essere in forma scritta e deve presentare tre elementi essenziali:
- Gli estremi dell’autorizzazione;
- Il numero dei lavoratori;
- L’individuazione dei rischi.
La retribuzione e il diritto a ferie e festività sono gli stessi dei lavoratori diretti, ed è compito dell’agenzia far fronte sia ai pagamenti sia al versamento dei contributi Inps e premi Inail.
Questa tipologia di contratto, però, non può essere utilizzata se:
- L’azienda non è in regola con le norme di sicurezza;
- I dipendenti dell’azienda risultano in cassa integrazione;
- Si utilizza per sostituire i lavoratori che hanno aderito ad uno sciopero.
Il contratto a tempo determinato
La caratteristica del contratto a tempo determinato è che i contratti possono avere una durata di 12/24 mesi al massimo.
È una tipologia di contratto molto flessibile e può essere utilizzato per sostituire dipendenti in malattia o in ferie, con una durata minima di qualche giorno. Questo è un vantaggio sia per le aziende che hanno modo di poter comprendere le competenze dei nuovi candidati, sia per tutti coloro che sono disposti a lavorare anche per brevi periodi, solo per conoscere un’azienda o per accumulare esperienze da poter inserire nel proprio curriculum vitae.
Il contratto a tempo indeterminato
Il contratto a tempo indeterminato è stato esteso a qualsiasi tipo di settore ed a qualsiasi lavoratore, ma presenta potrà essere utilizzato nel limite del 20% rispetto al numero di lavoratori assunti a tempo indeterminato.
Nei periodi di inattività, il lavoratore a tempo indeterminato resta a disposizione e ha diritto a percepire una somma mensile pari ad € 800.
Contratto a tempo determinato e indeterminato differenze
La fondamentale differenza tra queste due forme di contratto è la durata del rapporto di lavoro: a tempo indeterminato non viene stabilito una durata massima, non vi è quindi una data conclusiva del contratto, invece in quello a tempo determinato si.
La durata massima di un contratto a tempo determinato è di 12 mesi e può essere prolungata per un massimo di 24 mesi, per precise esigenze del datore di lavoro.
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