E siamo giunti all’ultimo numero prima della pausa estiva. Che dire, speriamo di avervi fatto compagnia in questo lungo inverno e di avervi fornito informazioni utili. Il nostro percorso è stato il vostro: tentare di capire come si sarebbe evoluta la situazione economica e lavorativa dopo lo choc determinato dalla pandemia. Nonostante i segnali incoraggianti di ripresa il Paese soffre una crisi profonda che era iniziata già da tempo e che il covid ha solo fatto esplodere. La mancanza di modernizzazione nella pubblica amministrazione che rallenta i processi economici, la scarsa propensione delle aziende a fornire la formazione nonostante le opportunità di incentivi ed aiuti offerti dal governo e dagli enti che lavorano nel settore, il divario profondo e strutturale tra nord e sud, la fuga dei giovani che non trovano opportunità lavorative adeguate o che rifiutano lo sfruttamento, le multinazionali che scappano lasciando senza reddito migliaia di lavoratori.

E poi le carenze sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Mentre si tentava di affrontare il pericolo di contagio che proprio nelle aziende si è diffuso di più, ancora siamo stati chiamati a piangere morti. Un primato tristissimo che una società civile non dovrebbe certo avere.

Molti anche gli approfondimenti sulla privacy e su quanto sia cambiata la sua gestione sia nelle aziende che negli enti pubblici. Abbiamo tentato di non trascurare l’ambiente la cui salvaguardia, finalmente, è divenuta una priorità anche per i governi europei, resisi conto che il futuro dipende dalle azioni che si porteranno a termine nel minor tempo possibile. Il pianeta si sta ribellando alle devastazioni compiute dall’uomo.

Insomma un percorso nell’attualità, nell’informazione, sempre tentando di essere obiettivi e costruttivamente critici.

Ora, dunque, nel sottoporvi quest’ultimo numero estivo, vi auguriamo Buone Vacanze.

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