Il vero passo della ripresa si misurerà dai dati di incremento dell’occupazione. Con l’approssimarsi dell’autunno il governo è al lavoro per adeguarsi alle richieste dell’Europa, ma non solo. L’obiettivo è quello di organizzare, finalmente, politiche attive del lavoro serie e concrete. Politiche che non solo puntino ad un obiettivo preciso ma che, senza indugi ed entro il 2025, lo raggiungano.

Strumento principe del nuovo corso sarà il “Gol”, acronimo che nulla ha a che fare con il calcio tranne una piacevole assonanza che induce all’ottimismo. La sigla, infatti, significa Garanzia di occupabilità dei lavoratori. Lo strumento che dovrebbe fornire la possibilità di entrata o rientro per talune categorie rimaste o finite ai margini del mondo del lavoro.

Presentato nei giorni scorsi alle parti sociali inizia l’iter. Il ministro Andrea Orlando spera di renderlo operativo quanto prima. Gli italiani, soprattutto donne, disoccupati di lungo corso, neet e over 55, sperano che questa volta funzioni.

Solo il tempo darà risposte. Intanto si guarda anche ai mercati. La ripresa per l’Italia è una “missione”, impegnativa e da non perdere perché stavolta, paradossalmente, la crisi generata dalla pandemia ha provocato un cambio di rotta nelle politiche Ue tali da aprire nuove opportunità. Sapremo coglierle?

Sfida ardua ma non impossibile se, per una volta, si lavorerà davvero guardando all’interesse collettivo della nazione e non a quelli di singoli o lobby.

Eccovi, dunque, alcuni spunti di riflessione. Tutti da leggere

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