Burnout: come riconoscerlo e gestirlo
La salute mentale? Riguarda tutti! La sua importanza è sempre più riconosciuta a livello internazionale. Il benessere psichico interessa ormai da vicino anche il mondo del lavoro, dove alcune figure in particolare sono a rischio burnout da stress lavorativo. A partire dal settore sanitario, l’attenzione delle aziende per la gestione dello stress dei dipendenti vive una grande crescita.
La salute mentale? Risente dello stress lavorativo
L’impatto dello stress sulla salute mentale, e sulla qualità della vita delle persone, è stato per lungo tempo sottovalutato.
Nel mese di ottobre ricorre la Giornata Mondiale della Salute Mentale – riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). La giornata ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e diffondere una maggiore consapevolezza circa le tematiche inerenti alla salute mentale delle persone. A tal proposito, meritano grande attenzione la gestione dello stress lavorativo, che possono incidere direttamente sulla salute mentale.
Si parla in particolare di burnout per indicare una sindrome che può comparire in chi, lavorando ogni giorno a contatto con il pubblico, è esposto a un carico emotivo che rischia di essere logorante nel lungo termine. E’ il caso di chi, ad esempio, lavora nel settore sanitario, occupandosi di altri esseri umani che spesso versano in una condizione di sofferenza.
Nella trentesima ricorrenza del World Mental Health Day, gli esperti hanno ribadito l’obiettivo di “rendere la salute psichica e il benessere di tutti una priorità globale”. Per tale motivo è importare continuare a combattere lo stigma che spesso ancora investe queste problematiche.
Una consapevolezza che per fortuna, stando a ciò che mostrano le indagini statistiche, sta mettendo radici in tutto il mondo, l’Italia compresa.
In seguito alla diffusione del Covid-19, è emerso infatti come l’importanza della salute mentale venga percepita dai cittadini di pari importanza rispetto a quella fisica, e che dunque sia fondamentale cercare di proteggerla.
Burnout: un serio pericolo per la salute mentale (e fisica)
Lo stress è sicuramente uno dei principali nemici della salute mentale. Strettamente collegato alla routine frenetica tipica della società odierna, se è prolungato, può arrivare a compromettere anche seriamente la salute fisica delle persone.
La vita quotidiana, in primo luogo, ne viene condizionata in maniera negativa. L’umore, l’appetito, le relazioni sociali – e dunque la sfera emotiva – possono risentire molto negativamente dello stress, che a lungo termine può gettare le basi per problematiche più profonde.
Basti pensare alle alterazioni del sonno, che incidono sui riflessi, sulla memoria e possono facilitare la comparsa di svariate patologie. Patologie sia fisiche che psichiche, a carico ad esempio del sistema immunitario e nervoso.
Burnout da stress lavorativo
Fonte di malessere, talvolta, può rivelarsi il lavoro: in questo caso, si parla di stress da lavoro correlato.
Quando il carico di richieste provenienti dal contesto lavorativo risulta eccessivo rispetto alle effettive possibilità del lavoratore di farvi fronte, ecco che può innescarsi una situazione di stress da lavoro correlato, controproducente nel lungo termine. Arrivando a trasformarsi anche a in una vera e propria sindrome, il burnout da stress lavorativo.
Se per l’individuo è importante cercare di migliorare il proprio modo di reagire alle situazioni complesse, risulta d’altra parte vitale garantire a tutti condizioni lavorative che siano il più possibile ideali.
Lo stress da lavoro correlato, infatti, viaggia di pari passo alla sicurezza sul lavoro. L’ aumento di infortuni o incidenti può dipendere direttamente o indirettamente dalle situazioni di disagio sperimentate dal lavoratore.
Un ambiente di lavoro più stimolante e sicuro
Proprio per questo, crescente è anche l’attenzione delle aziende – sullo scenario internazionale – nei confronti del livello di stress dei dipendenti. L’obiettivo da raggiungere è quello di ricreare un ambiente lavorativo stimolante e sicuro.
Le norme stesse in materia di sicurezza sul lavoro prevedono, tra i rischi da neutralizzare, anche quelli che potrebbero generare e/o protrarre condizioni di stress a danno dei lavoratori.
Limitare il malessere sul lavoro può recare soltanto benefici: quando questo è ridotto al minimo, le persone si sentono più motivate, propositive e sono meno predisposte a commettere errori.
Diverse e in aumento sono pertanto le figure professionali che, in campo aziendale, si occupano della gestione dello stress lavorativo.
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