16 Ottobre: Giornata Mondiale dell’Alimentazione

UN’OCCASIONE PER RIPENSARE AGLI STILI ALIMENTARI IN UN’OTTICA ECOSOSTENIBILE

“Siamo ciò che mangiamo”

L’aforisma del filosofo tedesco Ludwig Feuerbach risuona più che mai come monito in un tempo in cui la dimensione non solo personale ma anche sociale dell’alimentazione sta assumendo i contorni, sempre più definiti, di una problematica da affrontare con urgenza, nella prospettiva di un benessere che, partendo dalla cura dell’individuo, si allarghi alla tutela della collettività mondiale, passando per l’irrinunciabile custodia del Pianeta.

È in questa prospettiva che lo scorso 16 ottobre le iniziative organizzate in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione hanno inteso sensibilizzare all’adozione di stili alimentari sostenibili, in favore sia di una più equa distribuzione delle risorse sia di una più fattiva salvaguardia del nostro ecosistema, con una particolare premura per quel bene prezioso, ma troppo spesso abusato, che è l’acqua.

“Rispettiamo l’acqua, coltiviamo un futuro sostenibile”

Sono le azioni promosse quest’anno dall’evento FAO (Food and Agriculture Organization), con l’intento di porre al centro dell’attenzione mondiale il valore dell’acqua, già sottolineato dallo slogan L’acqua è vita, l’acqua ci nutre. Un obiettivo, questo, che si declina anche nella volontà di “non lasciare nessuno indietro”, con chiaro riferimento alla necessità di un più ponderato utilizzo dell’acqua, la cui disponibilità sta pericolosamente diminuendo, determinando un andamento inversamente proporzione del fenomeno del cosiddetto stress idrico.

Oggi più che mai diventa improrogabile la necessità di attivare politiche di tutela dell’acqua, anche in riferimento al suo consumo in ambito alimentare, sensibilizzando sia le istituzioni e le imprese a promuovere progetti sostenibili, sia i singoli cittadini ad adottare una condotta alimentare sana e responsabile.

Nel definire un decalogo di comportamenti virtuosi, l’accento è stato posto anche sul consumo di pesce derivato da sistemi di pesca e/o di allevamento condotti nel rispetto delle biodiversità.

La questione idrica, infatti, passa anche per la tutela dei mari, la cui portata è tanto più estesa proprio in considerazione del largo consumo di pesce nella dieta alimentare che pone sempre più a rischio la sopravvivenza delle specie marine. La consapevolezza di ciò ha portato, negli ultimi anni, a rivedere il sistema pesca in un’ottica di salvaguardia dell’ecosistema, ma anche di tutela dei lavoratori, nonché di cura della salute dei consumatori.

Perché, in fondo, siamo anche quello che peschiamo.