Giornata Rpct e Whistleblowing

Si è svolta ieri, lunedì 4 dicembre, la nona edizione della Giornata dei Responsabili per la prevenzione della corruzione e trasparenza dal titolo “Rpct e whistleblowing: esperienze e competenze” al Teatro Quirino di Roma.

Circa 300 i Responsabili anticorruzione presenti al Teatro, oltre 1500 collegati da remoto, con l’introduzione all’evento del segretario generale Anac, Filippo Romano, e la conduzione dei lavori dell’intera giornata al consigliere Anac, Paolo Giacomazzo per il dibattito sul tema.

Hanno risposto all’invito del Presidente ANAC Giuseppe Busia, e sono stati ospiti dell’evento, Giovanni Savini, RPCT del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Giorgio Fraschini, Transparency International Italia, Leonardo Ferrante, Associazione Libera contro le mafie, Agnese Morelli, Presidente Associazione Italiana Integrità del Sistema Salute e molti altri.

Cos’è il whistleblowing

Whistleblowing è il termine usato per indicare la pratica di segnalare o rivelare informazioni interne di un’organizzazione, solitamente aziendale o governativa, che evidenziano comportamenti illegali o immorali. Queste informazioni possono riguardare corruzione, frodi, abusi di potere o altre violazioni della legge o dell’etica aziendale.

È fondamentale, per le istituzioni, promuovere un approccio sinergico e proattivo alla tutela della giustizia e quindi favorevole alla cultura del whistleblowing. Per questo motivo, l’ANAC dedica ogni anno una giornata alla trasparenza e alla prevenzione della corruzione, sottolineando la centralità dell’emersione di fenomeni corruttivi nel mondo del lavoro.

Argomento di discussione il nuovo Decreto Legislativo del 10 marzo 2023, che stabilisce che le aziende da 50 a 249 dipendenti devono munirsi, entro il 17 dicembre 2023, di strumenti, canali e procedure per la segnalazione di illeciti, con particolare attenzione alla protezione dei dati di chi segnala. I soggetti destinatari degli obblighi del D.Lgs. 24/2023 in materia di whistleblowing sono sia soggetti del settore pubblico che soggetti del settore privato.

Obiettivi della giornata, oltre l’aggiornamento sulla nuova disciplina, sono stati la condivisione di esperienze e competenze nella gestione delle segnalazioni interne e la collaborazione con gli enti del terzo settore nella tutela dei whistleblowers.

Una cultura da sfidare

Per il Presidente Busia, il 2023 è stato l’anno della svolta per il whistleblowing, ma la sfida non è finita.

Il muro da abbattere è di tipo culturale: bisogna cambiare la percezione del whistleblowing e abbattere i pregiudizi che associano negatività all’atto di segnalazione di illeciti e rafforzare le misure di tutela per chi, invece, compie un atto di coraggio e giustizia.

Il whistleblowing è un’azione di integrità e responsabilità sociale, che non mette solo in luce abusi di potere, corruzione o frodi ma catalizza anche una forza correttiva che può portare alla creazione di ambienti sani e trasparenti. Il coraggio dei whistleblower va tutelato e premiato poiché determina un ruolo cruciale nel tessuto delle organizzazioni e della società civile.

L’informazione è potere, utilizzarla contro gli illeciti e le ingiustizie è una responsabilità.