Come funziona in Italia la governance della prevenzione
La Settimana europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, offe ogni anno un momento di sensibilizzazione attraverso eventi e incontri che si svolgono in tutta l’Unione europea, in materia di salute e sicurezza sul lavoro. La Regione Lombardia ha organizzato una serie di eventi ed attività tese a promuovere la cultura della salute e della sicurezza sul lavoro e le misure di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali.
La «governance della prevenzione»
La governance della prevenzione è un elemento strategico per le scelte di policy e di programmazione degli interventi e si fonda sull’integrazione delle politiche nazionali/ regionali /locali attraverso una pianificazione coordinata, condivisa e partecipata delle stesse, per favorire il raggiungimento dei risultati di salute. La guida per la programmazione è affidata al Ministero della salute e svolge una funzione di indirizzo, promozione e coordinamento centrale, nonché di accompagnamento alle Regioni”. Mentre le Regioni accompagnano a loro volta le aziende sanitarie verso la promozione e l’organizzazione. Nella governance della prevenzione, dal 2005 il Piano Nazionale di Prevenzione (PNP) è lo strumento fondamentale di pianificazione centrale degli interventi di prevenzione da realizzare sul territorio, importante negli obiettivi di molte delle aree rilevanti per la Sanità Pubblica. In particolare il Piano Nazionale di Prevenzione orienta le scelte di policy e di programmazione degli interventi verso una stretta interazione e integrazione, un utilizzo coordinato a livello regionale e locale di tutte le risorse interne ed esterne al sistema sanitario, sotto la guida del Dipartimento di prevenzione.
Il Piano PNP 2020-2025 adottato con Intesa del 6 Agosto 2020 in breve:
- Considera la salute come il risultato di un sviluppo armonico e sostenibile dell’essere umano, della natura e dell’ambiente (One Health)
- Promuove approccio multidisciplinare, intersettoriale, e coordinato per affrontare i rischi (potenziali/esistenti) che hanno origine dall’interfaccia ambiente/animale/ecosistemi
- Mira agli obiettivi Agenda 2030 che definisce un approccio combinato agli aspetti economici, sociali e ambientali che impattano sul benessere delle persone sullo sviluppo della società
E il Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025 rappresenta lo strumento fondamentale di pianificazione centrale degli interventi di prevenzione e promozione della salute da realizzare sul territorio e mira a garantire sia la salute individuale e collettiva sia la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale attraverso azioni quanto più possibile basate su evidenze di efficacia, equità e sostenibilità che accompagnano il cittadino in tutte le fasi della vita, nei luoghi in cui vive e lavora.
I piani regionali si sviluppano attraverso Programmi Predefiniti (PP) e Programmi Liberi (PL).
In particolare i Programmi Predefiniti (PP) “sono stati stabiliti nel PNP:
- per ogni Macro obiettivo è stato individuato almeno un PP;
- hanno contenuti, obiettivi e indicatori di monitoraggio fissati a livello centrale (concordati con il livello regionale);
- sono vincolanti, ovvero tutte le Regioni sono tenute ad implementarli;
- hanno caratteristiche uguali per tutte le Regioni;
- rafforzare il raccordo strategico ed operativo tra PNP, LEA e Piani di settore/Documenti di programmazione nazionale”.
I Programmi Liberi (PL):
- “non sono definiti a livello centrale;
- sono monitorati con indicatori (e relativi valori attesi) scelti dalle Regioni
- hanno la finalità di integrare la programmazione predefinita (PP) per obiettivi non ‘coperti’ dalla stessa”.
L’intervento sui Piani mirati di prevenzione (PMP) hanno obiettivi specifici:
- favorire l’efficacia delle attività preventive, e migliorare l’efficienza dell’azione della PA, anche sulla base di Piani mirati, con azioni svolte in collaborazione tra le Istituzioni centrali e territoriali e con le Parti Sociali
- promozione dell’approccio proattivo dei Servizi ASL deputati alla tutela della salute e sicurezza del lavoratore orientato al supporto/assistenza alle imprese (ovvero ai datori di lavoro), al sostegno, alla autovalutazione e gestione dei rischi, al ruolo dei lavoratori (RLS) nell’organizzazione della salute e sicurezza aziendale
In particolare i Piani Mirati di Prevenzione permettono un “approccio proattivo dei Servizi ASL, orientato al supporto/assistenza alle imprese. I PMP mirano ad applicare alle attività di controllo i principi dell’assistenza, dell’empowerment e dell’informazione, e, ove necessario, azioni di enforcement”. E si compongono “di una successione di tre azioni:
- assistenza (progettazione, seminario di avvio, informazione/formazione)
- vigilanza (autovalutazione e controllo dei fattori di rischio, vigilanza da parte delle ASL);
- valutazione di efficacia”.
(si ringrazia per il testo Tiziano Menduto di Punto Sicuro)
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