Dichiarazioni fiscali 2024: come cambiano le sanzioni
Dichiarazioni fiscali 2024: come cambiano le sanzioni
Dichiarazione Omessa 2024: Cambiano le Sanzioni con il Decreto Legislativo 87/2024
Dal 2024 cambiano le regole sulle sanzioni per l’omessa trasmissione della dichiarazione dei redditi, grazie alle novità introdotte dal Decreto Legislativo 87/2024. Il provvedimento, parte della riforma del sistema sanzionatorio, modifica in modo significativo le conseguenze economiche legate alla mancata o ritardata presentazione della dichiarazione.
Vediamo cosa cambia, chi è interessato e come funziona il nuovo sistema sanzionatorio.
Dichiarazione Omessa 2024: Cosa Cambia
A partire dalle dichiarazioni fiscali 2024 (relative all’anno d’imposta 2023), la sanzione non sarà più variabile, ma diventa fissa al 75% delle imposte dovute, se la trasmissione avviene con oltre 90 giorni di ritardo.
In passato, la pena pecuniaria era compresa tra il 60% e il 120% delle imposte, con un minimo di 200 euro. Il nuovo sistema è più semplice da applicare, ma in molti casi può risultare più severo.
Scadenze da Ricordare
Per l’anno d’imposta 2023:
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La scadenza ordinaria per l’invio è il 31 ottobre 2024
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Il termine per inviare con tardività “sanabile” (entro 90 giorni) è il 29 gennaio 2025
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Oltre questa data, la dichiarazione è considerata omessa, ma può ancora essere inviata con sanzioni ridotte entro i limiti previsti dall’art. 43 del DPR 600/1973
Cosa Succede se la Dichiarazione è Inviata con oltre 90 Giorni di Ritardo?
Grazie all’articolo 1-bis del nuovo decreto, se il contribuente invia la dichiarazione oltre i 90 giorni, ma prima di:
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Ricevere avvisi di accertamento
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Essere oggetto di ispezioni o verifiche
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Essere a conoscenza di controlli amministrativi
…può comunque beneficiare di sanzioni ridotte.
In questo caso, si applica:
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Una sanzione pari al 75% delle imposte dovute
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In assenza di imposte, una sanzione fissa da 250 a 1.000 euro
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Per chi è obbligato alla tenuta delle scritture contabili, la sanzione può raddoppiare
La Nuova Sanzione del 75%
Il nuovo impianto normativo prende come base la sanzione del 25% per omesso versamento (art. 13 del D.lgs 471/1997), che viene triplicata nel caso di dichiarazione trasmessa in ritardo oltre 90 giorni.
Attenzione: prima del D.lgs 87/2024, la sanzione variava dal 60% al 120%. Ora è fissa al 75%, rendendo l’impatto più prevedibile ma anche più pesante in alcuni casi.
Differenze con il Vecchio Regime
Aspetto | Prima (fino a 2023) | Ora (dal 2024) |
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Sanzione omessa dichiarazione | 120%-240% (min. 250 €) | 120% fisso (min. 250 €) |
Dichiarazione tardiva oltre 90g | 60%-120% (min. 200 €) | 75% fisso (nessun minimo) |
Sanzioni in assenza di imposte | 250 – 1.000 € | Invariate (raddoppiabili) |
Termine depenalizzazione | Fino alla dichiarazione dell’anno successivo | Fino al termine per notificare l’accertamento |
Un Cambiamento Importante: Il Nuovo Limite Temporale
Un’altra grande novità è il prolungamento del termine per regolarizzare la dichiarazione omessa con sanzione ridotta. Mentre prima era possibile sanare solo entro la scadenza della dichiarazione dell’anno successivo, ora sarà possibile fino al termine di notifica degli accertamenti (art. 43 del DPR 600/1973).
Questo offre più tempo ai contribuenti per correggere eventuali errori o omissioni, ma solo prima dell’avvio di controlli fiscali.
Cosa Devono Fare i Contribuenti?
Chi non ha inviato la dichiarazione dei redditi 2024 entro il 29 gennaio 2025 si trova formalmente in situazione di omissione. Tuttavia, è ancora possibile regolarizzare la posizione beneficiando della sanzione ridotta al 75%, se si agisce prima dell’arrivo di controlli formali.