Infortuni sul lavoro e malattie professionali: i dati INAIL di aprile 2025 tra luci e ombre

Infortuni sul lavoro: nel primo quadrimestre dell’anno calano le denunce di infortunio sul lavoro, ma aumentano i casi mortali. Crescono anche le patologie professionali. Il quadro, ancora provvisorio, offre spunti di riflessione per imprese e istituzioni.

Il bollettino INAIL relativo ai primi quattro mesi del 2025 consegna un’immagine complessa del fenomeno infortunistico italiano: una fotografia fatta di progressi moderati, nuove preoccupazioni e dinamiche da leggere con attenzione. Se da un lato si registra un calo complessivo delle denunce di infortunio rispetto al 2024 (-0,9%), dall’altro emerge con forza un dato allarmante: crescono, anche se di poco, i casi mortali sul lavoro (+1,5%) e aumentano in modo più marcato quelli in itinere, ovvero nel tragitto casa-lavoro (+29,5%).

Una distinzione fondamentale: lavoro e itinere

INAIL distingue chiaramente le denunce relative agli infortuni “in occasione di lavoro” da quelle “in itinere”, segnalando che quest’ultima tipologia, spesso sottovalutata, si configura come un elemento critico sempre più rilevante nel bilancio della sicurezza nazionale. Escluse dall’analisi, per opportuna separazione statistica, le denunce relative agli studenti per i quali, a seguito dell’estensione della tutela assicurativa, è prevista una rilevazione ad hoc.


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Infortuni sul lavoro: meno casi, ma più gravi

Nel dettaglio, le denunce di infortunio sul lavoro sono state 130.545, segnando una riduzione dell’1,7% rispetto al primo quadrimestre del 2024. Si tratta di un dato in linea con la progressiva flessione degli ultimi anni, che conferma una tendenza consolidata: rispetto al 2019, l’incidenza è scesa del 14,4%, passando da 630 a 539 casi ogni 100mila occupati. Tuttavia, nonostante il calo dei numeri complessivi, il dato sulle morti lascia pochi margini all’ottimismo: i decessi registrati sono stati 207, tre in più rispetto al 2024, sei in più rispetto al 2023.

L’incremento ha interessato soprattutto la gestione Industria e servizi, mentre il comparto agricolo ha segnato una lieve flessione. Dal punto di vista geografico, si segnala un calo nel Nord-Est, ma aumenti in tutte le altre macro-aree, con picchi in Veneto, Sicilia, Abruzzo e Basilicata. Drammatico, in particolare, il bilancio dell’Emilia Romagna, che ha perso 18 posizioni rispetto all’anno precedente.

Una questione di genere, età e cittadinanza

La lettura per genere mostra una prevalenza netta della componente maschile, sia nelle denunce complessive sia nei casi mortali, con un aumento tra gli uomini e una stabilità tra le donne. Curioso l’incremento di infortuni sul lavoro tra gli under 15, seppur contenuto nei numeri assoluti, e tra gli over 59, mentre calano le denunce nella fascia centrale tra i 15 e i 59 anni. Le denunce dei lavoratori stranieri sono in lieve aumento (+1,4%), mentre calano quelle degli italiani (-2,6%).

Itinere: meno incidenti, più morti

Ancora più controverso il quadro degli infortuni in itinere. Le denunce presentate entro aprile 2025 sono state 27.440, in lieve calo (-1,9%), ma l’incidenza sul totale degli infortuni è salita al 17,4%. Ancora più evidente il salto in avanti dei casi con esito mortale: da 61 a 79, un balzo del 29,5% che riporta il tema della sicurezza stradale sul tavolo del confronto tra parti sociali e istituzioni. Gli incrementi maggiori si registrano nel Nord-Est, al Centro e al Sud.

Anche in questo caso l’aumento dei decessi riguarda sia lavoratori italiani sia stranieri, uomini e donne, con una crescita delle morti femminili da 7 a 15 casi. Le dinamiche territoriali confermano un Paese spaccato, dove a fronte di regioni con aumenti rilevanti (come Toscana, Emilia Romagna e Liguria), ve ne sono altre – come Veneto, Umbria e Piemonte – in calo sensibile.

Studenti: aumentano le denunce, calano quelle nei PCTO

Nel frattempo, si consolidano le rilevazioni relative agli studenti, che ora beneficiano di una piena copertura assicurativa. Le denunce pervenute entro aprile sono state 34.268 (+3,1% rispetto al 2024), ma con una significativa riduzione (-13%) nei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO). Tre quarti degli infortuni riguardano under 15, e la maggior parte si concentra in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte. Le denunce mortali tra gli studenti sono salite da tre a cinque.

Malattie professionali in aumento: +9,4%

Sul fronte delle patologie professionali, i dati parlano chiaro: il primo quadrimestre del 2025 ha visto un’impennata delle denunce, con 33.136 casi protocollati, il 9,4% in più rispetto allo stesso periodo del 2024. Un trend in crescita continua dal 2020, con un incremento del 124,4% sul dato pandemico. A trainare questa dinamica sono soprattutto le malattie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, seguite da quelle del sistema nervoso, dell’orecchio, dai tumori e dalle patologie respiratorie. Il fenomeno coinvolge entrambi i generi, con un +9,2% per gli uomini e un +9,9% per le donne. Crescono le denunce sia tra i lavoratori italiani che stranieri, con un +17,2% per questi ultimi.

I dati INAIL di aprile 2025 riguardo gli infortuni sul lavoro, restituiscono un quadro complesso, ancora provvisorio, che invita alla prudenza nelle interpretazioni ma non lascia indifferenti. Il calo delle denunce totali può sembrare un segnale incoraggiante, ma l’aumento delle morti e delle malattie professionali impone una riflessione profonda su prevenzione, formazione e cultura della sicurezza. Solo il consolidamento dei dati annuali potrà restituire un’immagine definitiva, ma sin da ora il 2025 si configura come un anno di importanti sfide per la salute e la sicurezza sul lavoro.